Libri di Aileen Valca
Museo di Pangea. Le civiltà immaginarie di Marco Barina. Ediz. italiana e inglese
Giovanni Mariotti, Anna Mattirolo, Franco Maria Ricci
Libro: Libro rilegato
editore: Franco Maria Ricci
anno edizione: 2021
pagine: 48
Nel 2018 la mostra primaverile del Labirinto della Masone è intitolata a Pangea, il super-continente che 180 milioni di anni fa si spezzò, generando i continenti Laurasia e Gondwana, progenitori diretti di Africa, Asia, Europa, Oceania, Antartide. Idoli, pali totemici, feticci, maschere, urne cinerarie: il Museo di Pangea accoglie i manufatti di popolazioni immaginarie. Tutte queste "antichità" esposte – una settantina di pezzi – sono state realizzate negli ultimi dieci anni da Marco Barina, artista contemporaneo romano che, battendo il mercato delle pulci di Porta Portese e negozi dei rigattieri, cerca tra la cianfrusaglia i frantumi di un Pantheon smembrato, con lo scopo di ricomporlo e di restituirgli potenza ed efficacia.
Rottami. Wreckage 2017-2018. Ediz. italiana e inglese
Giovanni Battista Maria Falcone
Libro: Libro in brossura
editore: Fine Art
anno edizione: 2023
pagine: 104
Ricerca fotografica: "In questo libro c‘è una sola foto che ha una connotazione diversa, in qualche modo ambigua. Appartiene infatti a due generi, quello della natura morta e quello del documento civile; una immagine che non può essere letta come documento piacevole, magari anche estetizzante, semmai come momento di riflessione sul mondo. È una foto a colori, un marciapiede in primo piano sul cui sbalzo si depositano tanti frammenti: una poltrona scassata e un seggiolino per bambini, il sacco nero della monnezza e i cuscini deformati, brache e resti di abiti che emergono dal mucchio. Ma quello che si deve cogliere qui è altro: lo squarcio nell’intonaco rossiccio che fa vedere il cemento armato martellato e due pilastri che sono dettaglio di una rovina più grande dilatata a sinistra e a destra, come il bordo del marciapiede: abbandono, distruzione senza limiti, senza confini. Torniamo alla natura morta, quella che diventa storia della fotografia dopo secoli di racconto nella tradizione della pittura. La Natura Morta la inventano come genere da una parte i lombardi nel ‘500 e, dopo, Caravaggio, ma anche i fiamminghi e proprio a Roma agli inizi del ‘600: per i caravaggeschi...".