Unicopli: Parole allo specchio
Una lingua che combatte. Tempo e utopia nell'opera di Penna, Caproni, Fortini e Sereni
Andrea Masetti
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 144
Il titolo d'ascendenza fortiniana, allude anzitutto alla parola come strumento di azione e di lotta, ma lascia trasparire anche la dolorosa percezione del nulla che percorre le quattro vicende poetiche prese in esame: al centro vi è la relazione tra il tempo e il concetto di utopia ad esso collegato. Attraverso l'uso dei tempi verbali si registra da un lato un'azione nullificante, dall'altro le si oppone un al di là che, se non è salvezza, rappresenta almeno una possibilità alternativa al qui e ora. Così il presente e l'imperfetto di Penna stanno a significare una temporalità non conclusa, un continuo ripetersi del desiderio trattenuto sulla soglia della fine; il presente di Caproni, invece, dopo un'iniziale coincidenza con la poetica penniana, viene deviato dall'ingresso della Storia verso un futuro senza speranza; al contrario, Fortini rifiuta di ridurre il tempo all'hic et nunc e carica i propri versi d'attesa per una realtà che non è ancora; la poetica di Sereni, infine, è complementare a quella di Fortini e si fonda su una doppia temporalità: la prima legata al tempo storico, l'altra che va contro il tempo e contro la storia e che ipotizza un'altra dimensione dell'essere.
Il debito delle lettere. Pomponio Torelli e la cultura farnesiana di fine Cinquecento
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 343
Nato sulla scorta del lavoro filologico che ha condotto alla pubblicazione delle Opere di Pomponio Torelli (1539-1608), il presente volume costituisce la più aggiornata e completa sistemazione critica dedicata a questo protagonista della storia culturale e della politica farnesiana del secondo Cinquecento. Principale animatore dell'Accademia degli Innominati di Parma, Torelli intervenne con personale originalità nella produzione lirica e drammaturgica così come nella riflessione filosofico-poetica. Fu proprio il prestigio conquistato in ambito culturale a garantirgli la fiducia della casata farnesiana, che gli affidò importanti e delicate missioni diplomatiche di respiro europeo. Indagandone la fervida attività e l'influenza in pressoché tutti i campi del sapere umanistico (poesia, teatro, filosofia, storia, musica, arti figurative), gli studi qui raccolti hanno inteso da un lato interrogarsi sul grado della sintesi che Torelli opera nel tentativo di conciliare tradizione classica ed elaborazione umanistico-rinascimentale; dall'altro sondare la funzione di mediazione da lui svolta nei confronti degli autori, italiani ed europei, di là da venire.
Dentro il labirinto. Studi sulla narrativa di Luigi Malerba
Giovanni Ronchini
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 118
L'opera di Luigi Malerba (Parma 1927 - Roma 2008) traccia un intrigante e originale percorso all'interno della narrativa italiana degli ultimi cinquant'anni. Benché avviatasi entro i confini della Neoavanguardia, la sperimentazione di Malerba si è infatti allontanata dagli esiti più estremi raggiunti da buona parte del Gruppo '63, per cercare piuttosto soluzioni in equilibrio virtuoso tra una spiccata vocazione affabulatoria e l'eredità dirompente della linea Svevo-Pirandello. Questo libro indaga alcuni aspetti dello sperimentalismo di Malerba che rappresentano i cardini della sua personale scommessa poetica: le molteplici funzioni assolte dal personaggio protagonista, il valore narrativo dei nessi spazio-temporali e la questione delle fonti e dei modelli. Le tre parti in cui è suddiviso il saggio, pur partendo da oggetti di indagine differenti, giungono ad un'analoga conclusione, la necessità di definire meglio la portata della narrativa di Malerba: un perfetto labirinto, un sorprendente marchingegno utile per smascherare gli inganni della realtà e per mettere in discussione le nostre più solide certezze sul romanzo.
Il peregrino di Jacopo Caviceo e il lessico del Quattrocento
Luigi Vignali
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 482
Il 'Peregrino' è l'unica opera in volgare composta dal Caviceo (Parma, 1443 Montecchio nell'Emilia, 1511). Si tratta di un romanzo in prosa, genere allora di incerta identità, con lontane ascendenze ellenistiche, con pochi titoli sia nella letteratura volgare precedente e che in quella contemporanea del Quattro e Cinquecento.
I celebrati caratteri. Saggi e studi settecenteschi
Rosa Necchi
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2012
pagine: 194
Il volume riunisce sette contributi su vicende, libri e autori della seconda metà del Settecento e del primo decennio dell'Ottocento. Nella prima sezione vengono considerate alcune frequentazioni epistolari intrattenute dal tipografo Giambattista Bodoni nel suo soggiorno a Parma; insieme ai savignanesi Giovanni Cristofano Amaduzzi e Luigi Nardi, si impongono i piemontesi Carlo Denina e Giuseppe Francesco Scarrone. L'Intermezzo metastasiano ospita l'analisi di una parte selezionata della produzione del poeta cesareo, catalogando le presenze di segni ruinistici nei drammi per musica, nella lirica, nelle lettere, negli scritti teorici, e analizzando lingua e stile di un sonetto viennese. La terza parte (Altro Settecento) prende in esame il carteggio fra i piemontesi Paolo Maria Paciaudi e Tommaso Valperga di Caluso; concentrate nel maggio del 1782, le tre lettere ricostruiscono le peculiarità di un annus horribilis, spartiacque fra certezze acquisite e rivolgimenti radicali. Da ultimo, il tema delle acque e delle terme consente di cogliere nella letteratura del XVIII secolo la singolare compresenza di amenità arcadiche e di nuove velleità scientifiche.
«L'innato amore alla menzogna». Studi sulla letteratura italiana del Sette e dell'Ottocento
Fulvio Pevere
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2010
pagine: 149
I contributi raccolti nel volume, attraverso l'analisi di testi di Baretti, Imbriani, Dossi e De Amicis, mirano a mostrare come la letteratura appartenga sempre ad una dimensione altra e autonoma rispetto alla realtà e si trasformi, non di rado, in gioco volto a coinvolgere il lettore, esigendone anche la complicità e la disponibilità ad essere ingannato. La scrittura, in quanto reinvenzione dell'esistente, rinuncia a ogni ambizione di riprodurre mimeticamente il reale (anche quando gli autori rivolgono la loro attenzione, con intento apparentemente documentario, a nuovi fenomeni sociali, come lo sport, oppure a temi ampiamente dibattuti, quale il rapporto tra creazione artistica e metodo scientifico, in particolare quello della fisiologia e della medicina) e mette anzi in luce la frattura insanabile che si è venuta a creare tra il mondo e la sua rappresentazione letteraria, sino ad esibire e demistificare i propri meccanismi e a smascherarne l'artificiosità.
Scrivere contro. Per Machiavelli
Rinaldo Rinaldi
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2009
pagine: 157
"Il suo nome ariostesco (per dire della diretta derivazione di esso), la sua stessa nascita adulterina, la deteriore letteratura che imperversò nel secolo scorso e la fece una sorta di Circe dannata con i suoi amanti al fuoco, hanno completamente travisato la figura di Marfisa; questo libro racconta la verità".
Tra inquiete muse. L'Ungaretti dell'«Allegria»
Paolo Briganti
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 127
Dopo una prima parte, in cui si passano in rassegna gli impulsi di rinnovamento degli istituti poetici tradizionali nei primi quindici-venti anni del secolo XX in Italia (verso libero, poesia in prosa, paroliberismo grafico futurista, la seconda sviluppa l'indagine più peculiare e ampia sulle strutture poetiche del primo Ungaretti: i meccanismi strutturali e semantici della comparazione, il rapporto tra titolo e testo e le latenze/emergenze d'un componimento esemplare lungo le varianti.
Duce. Commedie patetiche del Cinquecento. «Il pellegrino» di Girolamo Parabosco. «I fidi amanti» di Francesco Podiani
Libro
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 287
Il lavoro approfondisce un particolare filone del teatro comico rinascimentale, quello della Commedia patetica che, pur conservando e sfruttando gli aspetti topici del genere, tradisce al contempo un'intima aspirazione al registro tragico, con il risultato di un sensibile innalzamento di tono, destinato a sfumare da lì a poco nella Pastorale e nella tragedia a lieto fine di impronta barocca. Le edizioni critiche de Il Pellegrino di Girolamo Parabosco (1552) e de I Fidi Amanti di Francesco Podiani (1598), sono precedute da un'introduzione di natura teorico-descrittiva tesa a mostrare come i due testi, nonostante l'appartenenza ad aree culturali e geografiche distinte (Venezia e Perugia), siano unificati dal comune denominatore del pathos tragico e quindi proposti come modelli particolarmente significativi del patetico in versi e in prosa. L'indagine delle due pièces, attraverso i riscontri con il consueto repertorio comico e, soprattutto, mediante gli stretti legami con opere appartenenti a generi diversi, viene dunque a costituire un ulteriore importante tassello nello studio della commedia rinascimentale.
Rime
Andrea Baiardi
Libro: Libro in brossura
editore: Unicopli
anno edizione: 2008
pagine: 320
Andrea Baiardi (Parma circa 1450 - 1511), attore di primo piano nella vita culturale e politica della Parma che a cavallo tra Quattro e Cinquecento visse vicende storiche travagliate, è conosciuto per la raccolta di rime che qui si pubblica e per un lungo romanzo in ottave, il Filogine. Fu però autore più fecondo, ma delle altre sue opere si ha solo notizia, non essendoci purtroppo pervenute. Del romanzo mancano edizioni moderne; quanto alle rime, fino ad oggi si può dire addirittura che mancasse del tutto una qualsiasi edizione, in quanto solo 42 testi avevano finora visto la luce in una stampa settecentesca, vecchia, dunque, e del tutto inattendibile sotto il profilo testuale, e pochi altri erano stati stampati qua e là in articoli e saggi di varia natura. La ricca silloge delle rime (242 testi superstiti, suddivisi tra 230 sonetti, 9 capitoli ternari e 3 barzellette), che costituisce una tipica raccolta cortigiana, ci è trasmessa da un manoscritto conservato oggi alla Biblioteca Municipale Panizzi di Reggio Emilia, che presenta tutti i caratteri del libro autografo.