Libri di Italo Gandolfi

La logica è profondamente malata, e troppi sono i sintomi perché si tratti di qualche vizio superficiale. I problemi non si risolvono restando nell’ambito che li ha generati; s’impone un approccio radicalmente nuovo. Un mezzo quasi infallibile a disposizione di un autore sconosciuto per cadere nel ridicolo è quello di dichiarare importanti i risultati da lui ottenuti, quindi mi offro quale vittima. L’impresa è pressoché disperata: convincere l’Accademia che i suoi sforzi correnti sono senza speranza. La logica non può essere una logica del segno poiché il segno apparve milioni d’anni più tardi, deve essere una logica dell’informazione, poiché il concetto d’informazione assume progressiva pregnanza in parallelo con il concetto di conoscenza.

La logica contemporanea è gravemente malata. Si parla di pensiero debole, di crisi dei fondamenti, di teoremi limitativi, senza mai ipotizzare che questa collezione calamitosa sia il frutto di qualche carenza d'approccio. Molti sono i sintomi che l'ortodossia si rifiuta di accettare come tali; la situazione d'incertezza determinata dai paradossi costringe anche le più affidabili teorie a contorcimenti quasi incredibili. La logica, però, non deve diventare quella bizzarra disciplina esoterica che sta diventando, deve poter parlare con architetti, negozianti, agricoltori. Ma ciò esige un radicale ripensamento.