Barbara di Fiore
La vita tragica dell'imperatrice Carlotta
Armand Praviel
Libro
editore: Barbara di Fiore
anno edizione: 2023
Brand
Henrik Ibsen
Libro: Libro in brossura
editore: Barbara di Fiore
anno edizione: 2023
Brand di Henrik Ibsen - Dall'incipit del dramma: ATTO PRIMO. L'azione ha luogo ai nostri giorni e si svolge lungo la riva d'un fiord, in una provincia della Norvegia Occidentale. Un altipiano coperto di neve; la nebbia vi è spessa e greve – piove; è quasi buio. Brand, vestito di nero, uno zaino sulle spalle, cammina in direzione di occidente, avanzando a stento; ha un bastone alla mano. Dietro a lui, un contadino col suo figlio vanno nella stessa direzione. CONTADINO. Olà, quel forestiero, non andare così svelto! Dove sei, ora? BRAND. Sono qui. CONTADINO (gridando). Tu smarrisci la strada. Guarda come la nebbia si fa più densa; quasi non si vede la punta del proprio bastone.
Fine d'anno
Paola Drigo
Libro: Libro in brossura
editore: Barbara di Fiore
anno edizione: 2023
Fine d'Anno di Paola Drigo - Dall'incipit del libro: In berretto e mantello, con una valigetta in mano, Alberta si affacciò all'uscio della mia stanza da letto e disse: – Vuoi che resti? Se non ti senti bene non parto. Notai il suo seno aggressivo che l'ampio scialle di pelliccia non riusciva ad attenuare, il seno della donna matura che esiste senza un perché, senza una giustificazione; e nel viso grasso e olivastro gli occhi vivacissimi rimasti miracolosamente giovani, ridenti e un po' ironici, occhi di diciott'anni, dei tempi del Sacro Cuore. – No assolutamente, – risposi – ti sei sacrificata anche troppo. La mia indisposizione è cosa da nulla. Parti, parti senza pensiero. Ci abbracciammo. Sulla soglia ella si voltò, si soffermò ancora un attimo a guardarmi agitando la mano piccola guantata di grigio.
La fortuna
Paola Drigo
Libro: Libro in brossura
editore: Barbara di Fiore
anno edizione: 2023
La Fortuna di Paola Drigo - Dall'incipit del libro: Volete che vi dica francamente il mio pensiero? – proseguì il dottor Fabrizi imbaldanzito da due bicchieri di vin spumante. – Se il contino non piglia un'altra strada, corre un brutto rischio. La ragazza è onesta, c'è di mezzo un aspirante fidanzato, e i fratelli di lei, due colossi, il cui pugno vale una schioppettata. Badate a me. Cinque anni or sono ho assistito a un processo per omicidio, dove l'imputato era un giovanotto del popolo, garzone fornaio, e il morto un benestante, figlio del sindaco del paese. Orbene, pare che questi si fosse preso qualche libertà (intendiamoci, libertà relativa!) colla giovinetta sorella del fornaio; fatto sta che il fratello, avvertito della cosa, ha aspettato una bella sera il damerino dietro una siepe e l'ha caricato di tali pugni e pedate da lasciarlo per morto. Infatti tre giorni dopo se n'è andato all'altro mondo. Bene? I giurati hanno assolto il fratello…. E non basta! Il popolo l'ha portato in trionfo, – por-ta-to-in-tri-on-fo! – non vi dico altro!
La signorina Anna
Paola Drigo
Libro: Libro in brossura
editore: Barbara di Fiore
anno edizione: 2023
La Signorina Anna di Paola Drigo - Dall'incipit del libro: Quella sera d'ottobre, dalla corriera autobus che fa servizio in quel remoto angolo di provincia, scesero nel cortile del Leon d'Oro due soli viaggiatori: un vecchio signore e una signorina. Lui alto, viso acceso, capelli e baffoni bianchi, portamento rigido e un po' impettito di vecchio militare; lei, una figuretta gentile e minuta, velata di nero. Padre e figlia, parevano; e vestivano ambedue in gran lutto, modestamente. Ella portava una valigetta. S'incamminarono tosto, preceduti da un ragazzotto che faceva saltellare sul selciato il carretto carico del loro bagaglio, sotto i portici di via Nazario Sauro, e suonarono alla porta della signora Zenobia, che affittava abitualmente un quartierino ammobiliato. Dovevano essere attesi, perché l'uscio si schiuse subito, e nell'andito apparve zoppicando la signora Zenobia in persona, con un candeliere in mano. Non erano ancòra le sette, ma nella borgata incominciavano a brillare i primi lumi, e siccome cadeva qualche gocciolina di pioggia, le strade si erano fatte improvvisamente deserte. L'arrivo dei due forestieri passò perciò inosservato e senza suscitare curiosità. Il giorno dopo però, al Caffè Centrale, uno dei notabili del paese, che aveva la figliuola al Convento delle Orsoline, forniva a un crocchio d'amici notizie di quei due. Il vecchio era un ex colonnello di cavalleria in pensione, e la signorina, sua figlia, raccomandata da una gran dama di Torino alla Superiora delle Orsoline, era la nuova maestra d'inglese venuta a sostituire Miss Smoll, morta di vecchiaia due mesi prima. Pareva che fossero piemontesi e nobili. Si chiamavano De Friours. Ma anche queste notizie suscitarono scarso interesse. Uno degli ascoltatori disse soltanto: — Una piemontese a insegnar l'inglese! E il bene informato rispose: — Mah!… E come si trattava di gente onesta modesta e povera, nessuno si occupò più dei De Friours, e la loro vita cominciò a svolgersi tranquillamente.